Gli piaceva dominare

Gli piaceva dominare

7 Marzo 2025 Off di tarocchirichiesta

L’inizio della storia…

Alessandra era sempre stata una donna che non lasciava nulla al caso. Mora, alta, con un portamento regale e una sicurezza che faceva tremare chiunque le stesse davanti. Sapeva di essere irresistibile e di avere un potere sugli uomini che poche altre donne potevano vantare. E lei, quel potere, amava usarlo senza mezzi termini.

La sua vita era un perfetto equilibrio tra due mondi: di giorno, una professionista impeccabile, con abiti eleganti e uno sguardo che metteva in riga chiunque. Di notte, una dominatrice implacabile che non accettava disobbedienza.

Il piacere del controllo

Fin da giovane, Alessandra aveva scoperto il piacere di controllare gli uomini. Non le interessava essere corteggiata come una qualunque ragazza in cerca di attenzioni. Lei voleva che fossero gli altri a supplicare, a inginocchiarsi, a desiderarla con ogni fibra del loro corpo senza mai potersi avvicinare troppo.

Aveva affinato la sua arte con il tempo. Ogni sguardo, ogni gesto, ogni parola era studiata per colpire nel punto giusto. Conosceva il piacere della negazione, il brivido che si leggeva negli occhi di chi voleva qualcosa che non avrebbe mai potuto ottenere senza il suo permesso.

Gli incontri segreti

Alessandra non aveva bisogno di cercare uomini. Erano loro a cercare lei. Ogni settimana selezionava accuratamente chi sarebbe stato il prossimo a provare il privilegio – e la tortura – di essere nelle sue mani.

Li incontrava in hotel lussuosi, dove tutto era sotto il suo controllo. L’atmosfera doveva essere perfetta: luci soffuse, musica di sottofondo sensuale, champagne pronto per essere versato. Il gioco iniziava sempre con una sola regola: lui non parlava, lei decideva.

Si divertiva a vederli piegarsi, a sentire la loro voce tremare mentre pronunciavano parole di sottomissione. Alcuni non reggevano la tensione, altri invece la adoravano, tornando da lei ancora e ancora per essere puniti, umiliati, privati di ogni volontà.

Il potere della voce

Non sempre gli incontri dal vivo erano necessari. Alessandra aveva scoperto presto un’altra forma di controllo che la eccitava profondamente: il potere della voce. Attraverso il telefono erotico, riusciva a dominare gli uomini senza nemmeno toccarli.

La sua voce era una trappola perfetta. Calda, profonda, ipnotica. Bastavano poche parole per far tremare il più sicuro degli uomini. Il telefono diventava il suo strumento di potere, un filo invisibile che la collegava ai suoi schiavi a distanza.

“Ti sei inginocchiato, vero?” sussurrava con tono severo.

Dall’altro lato, un respiro trattenuto. “Sì, padrona…”

Ogni chiamata era un gioco di seduzione e umiliazione, un modo per far perdere il controllo a uomini che di giorno erano padroni del mondo ma che, di notte, non desideravano altro che appartenere a lei.

La doppia vita

Nessuno, tra i suoi colleghi e amici, avrebbe mai sospettato cosa si nascondesse dietro l’immagine impeccabile di Alessandra. Era una donna di successo, rispettata e ammirata. Eppure, dietro quella facciata di professionalità, c’era una mente che non smetteva mai di tessere trame di desiderio e controllo.

Il giorno e la notte erano due realtà opposte, ma complementari. Senza il brivido della sottomissione altrui, la sua vita sarebbe stata vuota. Sapeva che c’era chi giudicava il suo stile di vita, chi avrebbe trovato assurdo il suo piacere nel comandare gli uomini. Ma non le importava. Lei godeva della libertà assoluta, della possibilità di essere esattamente chi voleva essere senza compromessi.

Ogni sera, quando il telefono squillava e una voce tremante chiedeva di essere dominata, Alessandra sorrideva. Sapeva di avere il potere. E quel potere era la cosa più eccitante di tutte.